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Il lungo periodo di lockdown ha reso ancora più vulnerabili tutte quelle persone che già viveno ai margini. La risposta delle realtà del terzo settore, dei tantissimi volontari e operatori sociali specializzati, delle parrocchie e la grande solidarietà di moltissimi cittadini è stata immediata, garantendo sostegno a migliaia di famiglie rimaste senza niente.

Sulle pagine di Avvenire, nell’approfondimento che fotografa la Palermo colpita dall’emergenza sanitaria e dalla «pandemia sociale» provocata dal Covid 19, c’è il racconto di tutte le realtà che in città sono scese in campo nella fase emergenziale, tra queste uno spazio è dedicato ai poli diurni e notturni per l’accoglienza gestiti da Istituto Don Calabria, Centro diaconale Valdese, cooperativa La Panormitana e Croce Rossa Italiana – Comitato di Palermo nell’ambito del progetto DimOra!, Servizi per l’inclusione sociale del PON Metro Palermo.

«Ci siamo ritrovati ad accogliere nei poli notturni e diurni persone che avevano un’attività lavorativa e che all’improvviso si sono ritrovati nell’impossibilità di pagare l’affitto e hanno dovuto lasciare l’abitazione – racconta Marco Guttilla dell’Opera don Calabria – Sono venuti da noi giovani stranieri che prima vivevano facendo la guardia ai chioschetti di frutta o dei fiori e poi sono stati mandati via. Oppure una coppia in difficoltà, sfrattata e che abbiamo segnalato all’Agenzia sociale per la casa, per trovare una forma di sostegno».

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