Articolo 25 La casa del pane

Articolo 25 La casa del pane

“Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari […]” Art.25, c.1 Dichiarazione Universale dei diritti umani.
Il diritto all’abitare, a curarsi, a mangiare è la base da cui far partire il discorso che abbiamo approfondito attorno a una tavolata, composta da ospiti dei nostri poli, operatori e operatrici, passanti e chiunque ha avuto il piacere di soffermarsi a mangiare un po’ di pane con noi.
Il pane, frutto di un processo di creazione artistica e simbolo di condivisione e uguaglianza, è stato l’elemento centrale della performance artistica sul diritto all’abitare, un’occasione di incontro e riflessione tra i partecipanti.
Questo pane è stato infatti prodotto dai nostri ospiti durante il laboratorio Art.25 portato avanti nei mesi scorsi dall’artista Gandolfo Gabriele David (conduttore dell’attività di animazione presso il Polo Martin Luther King).
I partecipanti al laboratorio hanno portato delle lettere fatte di pane per aggregarsi innanzi alla tavola allestita a Piazza Verdi, attorno alla quale è stato condiviso il pane, e si è aperto un dialogo di confronto, ascolto, narrazione, condivisione di storie, raccolta di pensieri e proposte volte alla sensibilizzazione e all’affermazione del diritto all’abitare.

La performance dall’artista visivo e performer Gandolfo Gabriele David ha chiamato in causa i passanti e la città, interrogandoli sui diritti e sulle libertà delle persone. L’esperienza artistica culminata in un happening in Piazza Verdi, è stata il momento conclusivo di un percorso laboratoriale durante il quale l’artista ha coinvolto un gruppo di persone in difficoltà abitativa ospitate dal Polo Martin Luther King.

Attraverso diverse pratiche artistiche, i partecipanti ai laboratori, alcuni dei quali incentrati sulla panificazione, sono stati invitati a prender parte a un confronto sulle tematiche espresse dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, con particolare attenzione all’articolo 25 a cui il titolo della performance fa riferimento: il diritto ad avere un tenore di vita che produca e alimenti il benessere della persona e della sua famiglia, all’assistenza sanitaria uguale per tutte e tutti, a un’abitazione dignitosa e ai servizi sociali necessari.

Lettere fatte di pane hanno composto il messaggio “Sotto lo stesso tetto” attorno al quale ospiti dei poli di accoglienza, operatori e operatrici sociali, attiviste e attivisti, ma anche passanti, si sono aggregati, condividendo insieme al pane uno spazio di dialogo, ascolto di esperienze di vita e proposte volte alla sensibilizzazione e all’affermazione del diritto all’abitare.
Grazie allo Chef Pizzaiolo Matteo Rera per il supporto nella realizzazione delle forme di pane, a tutte le persone che hanno reso possibile l’iniziativa e a quante si sono fermate arricchendo lo scambio e la condivisione.
Un grazie speciale anche all’ufficio della sovrintendenza del Teatro Massimo Palermo.

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